venerdì 22 ottobre 2010

Lo spazio di Silvia 3 (22 ottobre 2010)

Una sigaretta che fuma, la testa che trasuda pensieri e un polso che ogni volta che si rompe vuole riaggiustarsi, un filtro da spegnere, un foglio bagnato, un’autostima insoddisfatta, come se non fosse accaduto nulla. L’altra sera guardavo un film greco: uno di quelli carini che fanno riflettere e che, a volte, seppure a memoria rispondono ai miei dubbi. Il nonno di Fanis ha ragione: le cose importanti non si vivono ma sappiamo che ci sono, sono nella tua stanza e danno sapore alla tua vita come il sale nel cibo. Ma l’uomo è fatto per non accontentarsi e pretendere per superare limiti e guadagnare vizi, per essere migliore di altri. Vuole vincere i confronti, crescere per competizione, ignorante cerca risposte, le cerca nelle relazioni con gli altri. Nei pianti di un compagno di banco cerca un sorriso, nella borsa di un’altra un portafoglio e uno specchietto. Nella fatica e nell’impegno, di chissà chi, il suo guadagno e la conferma di avere una vita da sogno. L’uomo dipende dagli altri, da una addizione di scelte relative che passando da lui trovano la somma e un numero positivo o negativo. L’obiettivo successivo è aggiungere lo zero e cifre atomiche e copiare la stessa cifra su un assegno per auto convincersi che conta e il conto è giusto. Ma le unità di misura si adeguano in base a chi misura e spesso cifre tonde in centimetri diventano millimetri con le virgole. Così è la tua vita. Un momento in cui ti chiedi troppe cose, dove ogni giorno i vostri telegiornali, il prezzo della corsa del Cpt e il parcheggio della macchina, la benzina e le tasse universitarie, la reputazione di idiota o il deficit di un cognome aumentano. Mentre gli stimoli ad interessarsi e a capire il coraggio di dire no diventano tutti standard complicati e in netta minoranza. Dopo tanti conti arrivi a due domande: dove è la logica, cosa è la logica. Non so quale delle due domande avrebbe la risposta alla gallina o l’uovo, né per logica quale sia la prima. Ma non importa. Mangia un uovo o la gallina indifferentemente. Il tuo compito è sopravvivere.

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