L'APPUNTAMENTO E' PER VENERDì 12 NOVEMBRE
venerdì 29 ottobre 2010
(2 stagione) Puntata 04 del 29 ottobre 2010
La puntata prende spunto dalla partecipazione come uditori ad una conferenza tenutasi a Volterra, riguardante l’uso della voce nella terapia riabilitativa,in particolare, nel caso di disagio psichico. Si apre quindi con una discussione sul significato della voce per ognuno, per ogni singola esperienza di vita dei partecipanti alla chiacchierata, tra i quali anche un alunno dell’Istituto Pesenti. Si arricchisce la puntata grazie a due interviste realizzate proprio durante il convegno. Un’intervista al cantante Diego Caravano, del gruppo “Neri per caso”, che parla della sua esperienza riguardo all’argomento voce. Una seconda intervista fatta ad una educatrice (Michela Falorni) che si occupa di seguire le lezioni di canto corale fatte nell’ambito della Salute Mentale di Volterra. Anche in questa puntata Silvia partecipa con una sua riflessione personale sull’argomento.
Lo spazio di Silvia 4 (29 ottobre 2010)
E’ facile barattare tre minuti delle mie sere con un briciolo di comprensione, mi basta ricordare di caricare il mio iPod. E’ un compromesso con me stessa, un buon compromesso efficace nel sentirmi meno peggio. Premere “ ricerca” e poi il tasto play è dannatamente più facile e veloce, e sono sincera con me stessa: qualcuno canta emozioni e io mi emoziono di ricordi e rimpianti.
La verità è che la voce mi frega, è un coltello con cui metà di me ha deciso di punire l’altra metà. Senza nessun criterio, né coraggio, senza beneficio del dubbio sulla qualità delle mie idee, né croste di comprensione.
Per comunicare scrivo, scrivo di me e della mia insoddisfazione, chi se ne frega se uso una penna nera, blu, o gialla, il significato sta nella sostanza, nelle righe che scorrono e che spesso sembrano già nell’inchiostro di una penna. Nessuno mi controbatte, e scivolo giù fino al punto, sicura ma non troppo leggera. Le mani sudano ma c’è un che di gagliardo in me.
Chi vince in amore, chi si arrabbia con la vita, chi critica o chi approva, chi vive dentro un ricordo e chi vive punto, chi parla di sé o del pezzetto che di sé ha un altro, chi è felice o chi è stufo, la musica mi parla e mi capisce, mi dà la possibilità di scegliere la stessa emozione trenta volte, al volume che voglio, e senza aver mai sbagliato.
Qualche ricordo fa scrissi una lettera vera, pesante e forse innamorata, scrissi di qualcosa che probabilmente non mi avevano mai presentato, né avevo mai conosciuto, sembrava il testo di una canzone, volle che a leggerla fossi io, a ogni capoverso moriva un pezzetto di me. Ma aveva capito: aveva centrato il punto e stava strangolando quel nervo. E poi Freddy mi urlava nelle orecchie “ Show must go on”.
Mia madre mi regalò un CD, la mattina di uno dei giorni più massacranti di sempre. Mi sentivo in quel fosso di cui parlava De André, e quella mattina in un gesto aveva detto tutto e per due anni di chilometri lontano mi parlava tutte le sere.
Ho urlato dal giorno in cui mi sono conosciuta, ho faticato a controbattere e facile era legare la rabbia, e dominare i silenzi incompresi e giustificati solo da una flebo.
Sono il boss dell’autocritica e sparo a zero su me stessa a perdigiorno, questione di autostima mi ripetono e mi dico.
La voce chiede ascolto e chiede di essere capita, ma è l’ennesima domanda sul filo di una risposta in stand-by.
E scrivo del solito urlo di equilibrio.
giovedì 28 ottobre 2010
Intervista a Diego Caravano dei Neri per caso
In un convegno a Volterra abbiamo intervistato il cantante dei Neri per caso: Diego Caravano
venerdì 22 ottobre 2010
(2 stagione) Puntata 03 del 22 ottobre 2010
Per dare voce alle proteste nei confronti di chi considera la formazione alla pari di una cosa e non un diritto, la redazione ha deciso di portare alla luce la propria esperienza. Silvia parla ancora di sé nello spazio a lei dedicato. Si raccontano, quindi, le proprie storie, con tutti i problemi affrontati negli anni scolastici, proprio ad evidenziare come più che tagli la scuola abbia bisogno di vere riforme, e che forse queste non basteranno mai per rendere la scuola giusta per ogni persona, a seconda delle esigenze di ciascuno.
Lo spazio di Silvia 3 (22 ottobre 2010)
Una sigaretta che fuma, la testa che trasuda pensieri e un polso che ogni volta che si rompe vuole riaggiustarsi, un filtro da spegnere, un foglio bagnato, un’autostima insoddisfatta, come se non fosse accaduto nulla. L’altra sera guardavo un film greco: uno di quelli carini che fanno riflettere e che, a volte, seppure a memoria rispondono ai miei dubbi. Il nonno di Fanis ha ragione: le cose importanti non si vivono ma sappiamo che ci sono, sono nella tua stanza e danno sapore alla tua vita come il sale nel cibo. Ma l’uomo è fatto per non accontentarsi e pretendere per superare limiti e guadagnare vizi, per essere migliore di altri. Vuole vincere i confronti, crescere per competizione, ignorante cerca risposte, le cerca nelle relazioni con gli altri. Nei pianti di un compagno di banco cerca un sorriso, nella borsa di un’altra un portafoglio e uno specchietto. Nella fatica e nell’impegno, di chissà chi, il suo guadagno e la conferma di avere una vita da sogno. L’uomo dipende dagli altri, da una addizione di scelte relative che passando da lui trovano la somma e un numero positivo o negativo. L’obiettivo successivo è aggiungere lo zero e cifre atomiche e copiare la stessa cifra su un assegno per auto convincersi che conta e il conto è giusto. Ma le unità di misura si adeguano in base a chi misura e spesso cifre tonde in centimetri diventano millimetri con le virgole. Così è la tua vita. Un momento in cui ti chiedi troppe cose, dove ogni giorno i vostri telegiornali, il prezzo della corsa del Cpt e il parcheggio della macchina, la benzina e le tasse universitarie, la reputazione di idiota o il deficit di un cognome aumentano. Mentre gli stimoli ad interessarsi e a capire il coraggio di dire no diventano tutti standard complicati e in netta minoranza. Dopo tanti conti arrivi a due domande: dove è la logica, cosa è la logica. Non so quale delle due domande avrebbe la risposta alla gallina o l’uovo, né per logica quale sia la prima. Ma non importa. Mangia un uovo o la gallina indifferentemente. Il tuo compito è sopravvivere.
venerdì 15 ottobre 2010
Intervista a Massimo Mario Augello (Nuovo Rettore dell'Università di Pisa)
Punto Radio ha intervistato il nuovo rettore dell'Università di Pisa, il dott. Massimo Mario Augello a riguardo delle proteste universitarie sulla legge Gelmini.
(2 stagione) Puntata 02 del 15 ottobre 2010
Considerata l’attualità del problema scuola, che nel periodo in cui va in onda la trasmissione vede la presenza di molte manifestazioni di protesta, si decide di intervistare una sindacalista CGIL. La quale, grazie alla sua esperienza nel settore, riesce a far conoscere agli ascoltatori i punti critici delle riforme. All’inizio si parte con una riflessione personale di Silvia.
Lo spazio di Silvia 2 (15 ottobre 2010)
A settembre mi sono trovata davanti a un bivio del tipo: lasci o raddoppi?
In conclusione ho raddoppiato la rabbia delle mie solite risposte. Il serale è una grande opportunità, è strada persa per volontà o eventi, che però percorrere dovrebbe essere o certezza o giusto compromesso. Ma in tanti protestiamo per i tagli ad un diritto. Ho la promozione al terzo anno superiore, un triennio che chiede impegno e quel maledetto pezzo di carta diventato condizione non sufficiente. Ma ottimo bisogno per il futuro.
L’unico serale su Pisa e provincia che posso frequentare è l’economico aziendale, no ragioneria, no altri istituti. Leggendo sul Tirreno un articolo di presentazione di un corso serale per “dirigente di comunità” organizzato dal sindacato Cisl, ho continuato a sperare, arrabbiata di poter solo scendere a compromessi, di dover scegliere il mio meglio solo dopo altre leggi, altri vagli.
Sono stati tagliati i fondi per l’istruzione ma ci lamentiamo di ignoranti e incompetenti. La scuola è un diritto non garantito.
Ma non è un optional, e ho l’impressione che sia una scalata personale verso la selezione.
Sono curiosa e intuitiva, cerco i miei limiti sfidando i kg di problemi al giorno, fatico a premiare me stessa e divoro il cuscino con dubbi e stimoli per crescere e fare sempre meglio.
Mi piace studiare, mi piace sapere e odio rimanere indietro, vorrei esser Benjamin Button, il più delle volte, quindi vecchia e saggia per capire, per consolarmi e farmi bastare mezzo bicchiere d’acqua pieno.
Mi immagino da grande e vorrei vivere per come mi immagino. Sono nata con dei diritti ma prima come adesso ne sto ancora cercando un’ombra. E ho paura per me e per quello che mi sta intorno, per tutto quello che noto condizionare. La mia vita perché senza né basi né fondamentali certezze chiunque ha paura. Devo trovare un coraggio ingiusto e stare attentissima al terreno sotto ai piedi…ma tutto questo è minoranza…
Dunque per logica conseguenza sbagliato?
In conclusione ho raddoppiato la rabbia delle mie solite risposte. Il serale è una grande opportunità, è strada persa per volontà o eventi, che però percorrere dovrebbe essere o certezza o giusto compromesso. Ma in tanti protestiamo per i tagli ad un diritto. Ho la promozione al terzo anno superiore, un triennio che chiede impegno e quel maledetto pezzo di carta diventato condizione non sufficiente. Ma ottimo bisogno per il futuro.
L’unico serale su Pisa e provincia che posso frequentare è l’economico aziendale, no ragioneria, no altri istituti. Leggendo sul Tirreno un articolo di presentazione di un corso serale per “dirigente di comunità” organizzato dal sindacato Cisl, ho continuato a sperare, arrabbiata di poter solo scendere a compromessi, di dover scegliere il mio meglio solo dopo altre leggi, altri vagli.
Sono stati tagliati i fondi per l’istruzione ma ci lamentiamo di ignoranti e incompetenti. La scuola è un diritto non garantito.
Ma non è un optional, e ho l’impressione che sia una scalata personale verso la selezione.
Sono curiosa e intuitiva, cerco i miei limiti sfidando i kg di problemi al giorno, fatico a premiare me stessa e divoro il cuscino con dubbi e stimoli per crescere e fare sempre meglio.
Mi piace studiare, mi piace sapere e odio rimanere indietro, vorrei esser Benjamin Button, il più delle volte, quindi vecchia e saggia per capire, per consolarmi e farmi bastare mezzo bicchiere d’acqua pieno.
Mi immagino da grande e vorrei vivere per come mi immagino. Sono nata con dei diritti ma prima come adesso ne sto ancora cercando un’ombra. E ho paura per me e per quello che mi sta intorno, per tutto quello che noto condizionare. La mia vita perché senza né basi né fondamentali certezze chiunque ha paura. Devo trovare un coraggio ingiusto e stare attentissima al terreno sotto ai piedi…ma tutto questo è minoranza…
Dunque per logica conseguenza sbagliato?
giovedì 14 ottobre 2010
Appuntamento venerdì 15 ottobre alle ore 10:00
Domani la seconda puntata della seconda stagione di collega-menti, sempre sulle frequenze di Punto radio (91.1 - 91.6) o in videostreaming su questo blog alle ore 10:00
venerdì 8 ottobre 2010
(2 stagione) Puntata 01 dell'8 ottobre 2010
E’ la prima puntata della seconda serie di “Collegamenti”. Si parla di vacanze dei componenti della redazione. E dato che durante la riunione prima della puntata era uscita fuori una notizia che aveva colpito l’attenzione, si decide di farla conoscere anche agli ascoltatori. Poi si approfondisce la notizia con una intervista. Essendo stata avvistata una balena, si intervista un’associazione che ha il ruolo di vigilare sui cetacei.
Silvia partecipa con la lettura di un suo testo di riflessione.
Lo spazio di Silvia 1 (8 ottobre 2010)
Ti diranno che sei giusto, forse perché conviene a loro. Ti diranno il relativo pensando l’assoluto è con questa frase che da quattro anni chiudo con la firma gli anni estivi scordando il senso di ogni estate. L’estate è l’emozione più triste di un anno soprattutto per chi ha più di mille catene. Sono giornate senza obiettivi, né stimoli; sono paure e coraggio inquieto, ma solo nei giorni pari. Sono persone che diventano sfide autunnali, esistono senza filtro. Fumo negli occhi che disegna strani contorni e nascono nuovi perché. Domanda senza risposta o l’ennesimo perché a cui dimentico anche l’accento ormai. Aspetto l’autunno e le sue foglie, il freddo e la voglia lunga un anno, ma ora giustificata da affetto e protezione. Le luci nelle case, che si accendono, perché c’è qualcuno in cucina che vuole vedere. Il sabato pomeriggio che non arriva mai e che vale l’impegno di una settimana lunga e bagnata. La pioggia che nasconde le lacrime e quel sole di un martedì mattina libero, quando la sveglia neanche suona. I calzini dentro al letto e i mostri sono sconfitti. Aspetto questo, anche se so che il freddo non è l’autunno fuori, ma il peso dei maglioni che porto dentro. Mentre la pancia cresce e perdo i bottoni. Aspetto di abbracciarmi con la scusa del freddo e dirmi che quello che volevo è arrivato. Ma non è il nome di una stagione che risolve l’enigma dentro di noi né un quiz, né una sfida a premi, non un cruciverba o una tabella che chiede numeri per avere una logica. Non c’è granché logica anche se chiamano problemi i nomi di una giornata. Forse è matematica analitica e numeri reali, economia aziendale e conti in rosso.Autunno, penso sia solo un sogno in un cassetto. Voglia e determinazione di chi ha sempre caldo o chi aspetta il freddo, di chi appare perbenista e nasconde abilmente il conformismo. Di chi da buon cinico traveste il mondo con le sue regole e crea parole standard per sentirsi protetto al di là di una linea. Tenendo tra le dita il suo gessetto. Ma le foglie gialle hanno qualcosa di me, non mi resta che tracciare una linea e aspettare che cadano. So già da quale parte essere ma solo gli stupidi sono convinti di avere ragione e non aspettano conferma.
giovedì 7 ottobre 2010
Appuntamento domani 8 ottobre alle ore 10:00
Domani inizia la seconda stagione di collega-menti, sempre sulle frequenze di Punto radio (91.1 - 91.6) o in videostreaming su questo blog ma attenzione questa nuova stagione andrà in onda alle ore 10:00
Vi aspettiamo numerosi :)
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