Dietro le quinte de “il Tirreno”

Il microcosmo redazionale spiegato dalla caposervizio di Pisa Valentina Landucci



E se domattina al bar non trovassimo il giornale?

È una domanda che non ci poniamo mai perché diamo per scontato il fatto che ogni giorno in edicola possiamo trovare non uno ma un’infinità di giornali diversi a disposizione della nostra informazione personale.

Ma dietro questa sicurezza in realtà c’è una nutrita équipe di professionisti: giornalisti, inviati, collaboratori, fotografi, capiservizio, capiredattori, direttori, vicedirettori e tante altre figure che ogni giorno lavorano duro in una corsa contro il tempo perché tutto sia pronto e perfetto per andare in stampa entro le ore 23:00.

Ci ha introdotto al microcosmo della redazione di un giornale Valentina Landucci, caposervizio della sede pisana de Il Tirreno nonché la prima donna che ricopre questo ruolo dalla fondazione del quotidiano nel lontano 1945.

Quindi, come nasce il numero di un quotidiano? 

Bisogna trovare i pezzi su cui lavorare, selezionarli, valutare dove farli comparire all’interno del giornale, prevedere quali notizie susciteranno maggiore interesse da parte del pubblico e quindi scegliere quelle che andranno in prima pagina.

E poi banalmente vanno scritti gli articoli, che detta così sembra una cosa facile ma per redigere un pezzo c’è una complicata procedura oltre che la competenza e la capacità di scrittura del giornalista. Mettiamo che sia un articolo di cronaca: bisognerà cercare innanzitutto il materiale. Le forze dell’ordine, il tribunale, così come anche i consigli comunali e, perché no, le segnalazioni dei privati cittadini sono un ottimo punto di partenza. La notizia prende forma in questo modo, ma riportarla così com’è senza passarla al vaglio di una verifica sarebbe un grande errore, passibile tra l’altro di querela per calunnia, nel caso in cui le informazioni raccolte fossero inesatte o parziali e andassero a danno di qualcuno. Bisognerà quindi verificare l’affidabilità delle fonti con controlli incrociati, dando la possibilità a tutti i soggetti interessati di dare la propria versione dell'accaduto.

Giusto, e le foto? Possiamo ricorrere all’archivio fotografico, può pensarci il fotografo professionista del giornale, ma se la notizia nasce improvvisamente, sotto gli occhi del giornalista, la fotocamera del cellulare andrà più che bene, anche perché non ci sono alternative.


Quindi, come nasce il numero di un quotidiano? 

Bisogna trovare i pezzi su cui lavorare, selezionarli, valutare dove farli comparire all’interno del giornale, prevedere quali notizie susciteranno maggiore interesse da parte del pubblico e quindi scegliere quelle che andranno in prima pagina.

E poi banalmente vanno scritti gli articoli, che detta così sembra una cosa facile ma per redigere un pezzo c’è una complicata procedura oltre che la competenza e la capacità di scrittura del giornalista. Mettiamo che sia un articolo di cronaca: bisognerà cercare innanzitutto il materiale. Le forze dell’ordine, il tribunale, così come anche i consigli comunali e, perché no, le segnalazioni dei privati cittadini sono un ottimo punto di partenza. La notizia prende forma in questo modo, ma riportarla così com’è senza passarla al vaglio di una verifica sarebbe un grande errore, passibile tra l’altro di querela per calunnia, nel caso in cui le informazioni raccolte fossero inesatte o parziali e andassero a danno di qualcuno. Bisognerà quindi verificare l’affidabilità delle fonti con controlli incrociati, dando la possibilità a tutti i soggetti interessati di dare la propria versione dell'accaduto.

Giusto, e le foto? Possiamo ricorrere all’archivio fotografico, può pensarci il fotografo professionista del giornale, ma se la notizia nasce improvvisamente, sotto gli occhi del giornalista, la fotocamera del cellulare andrà più che bene, anche perché non ci sono alternative.

Articolo fatto, rimane la questione dell’impaginazione del giornale, che non è una mera faccenda estetica ma risponde a delle regole ben precise: rispettare le sezioni del giornale, scegliere le dimensioni dell'articolo e del suo titolo in base all’argomento trattato e alla sua rilevanza.

Per un quotidiano locale come Il Tirreno c’è poi un ulteriore passaggio, perché tutti gli articoli redatti nelle sedi territoriali - Pisa-Pontedera, Viareggio-Massa, Grosseto ecc. - convergeranno presso la sede centrale di Livorno, dove si aggiungeranno le notizie di carattere regionale e nazionale.

Ecco, il giornale sarebbe più o meno confezionato, solo che bisogna stare al passo coi tempi e con i nuovi mezzi di comunicazione, quindi, parallelamente alla redazione del giornale cartaceo, bisognerà lavorare anche alla sua versione digitale.

Cambia il pubblico di riferimento - forse un po’ più giovane quello on-line anche se complessivamente il numero di lettori rimane inalterato -, cambiano i supporti e quindi anche le competenze che il giornalista si trova a mettere in campo, ma l’intento rimane lo stesso: suscitare interesse, essere letti e fare informazione.

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